|
---|
Sulle tracce del regista che progetta di girare un film dedicato alla figura dell’attivista birmana Aung San Suu Kyi è andato il redattore esperto in pubbliche relazioni Sam Razavieh, al suo primo contributo sulle pagine de L’Angolo del Webmaster. (I.D.)
________________________________________________
A Milano, presso la libera università di lingue e comunicazione IULM, il 1° dicembre 2009 avvengono due accadimenti importanti: da una parte l’apertura dell’Anno Accademico, e con esso il rinnovato impegno di studenti e professori, e dall’altra il conferimento ufficiale della Laurea Magistrale honoris causa al regista Giuseppe Tornatore.
Nell’aula magna dell’università presenti all’evento tanti studenti, professori e giornalisti, come Paolo Liguori e Gianni Canova. E’ proprio quest’ultimo che pronuncia la laudatio diretta al protagonista della giornata:
«Io credo che il cinema di Tornatore abbia come tema ricorrente il ruolo delle immagini nell’esercizio della memorie e nei processi di costruzione dell’immaginario collettivo. Tra immagini e memoria c’è un legame profondo, antico, forse perfino ontologico. La mia convinzione è che il cinema di Tornatore lavori prima di tutto su questo legame. Parafrasando Aristotele che considerava l’anima una collezione di ritratti dipinti, si potrebbe dire che per Tornatore l’anima del nostro tempo è una collezione di ritratti filmati, di immagini filmiche da rendere però non semplici supporti su cui si conservano tracce di esperienze sensibili, ma come strumenti di mediazione tra la realtà e l’immaginazione».
E il professor Canova continua:
«Per l’intelligenza con cui ha saputo cogliere e narrare le storie della gente comune trasformandole in un epos corale e collettivo e vedendo in esse il riflesso, qualche volta ironico, tragico, grottesco della grande storia.
Per la lucidità con cui ha contribuito a fare del cinema un linguaggio capace di dialogare alla pari con le grandi espressioni della cultura letteraria e filosofica del nostro tempo.
Infine, per la sua sensibilità, con cui ha fatto di tutta la sua opera, non un semplice dispositivo di intrattenimento e di evasione, ma uno strumento prezioso per capire il mondo, portandosi sempre dalla parte degli umili e dei perdenti, mai da quella dei potenti.
Per tutte queste motivazioni il consiglio della facoltà, che ho l’onore di presiedere, ha deliberato all’unanimità la proposta di conferire a Giuseppe Tornatore la Laurea Magistrale honoris causa in Televisione, cinema e new media.»
La relazione del rettore Giovanni Puglisi arriva puntuale come un incoraggiamento per i giovani ad investire nella propria formazione e nel proprio futuro. La lunga amicizia che lega il regista al rettore, sin dai tempi della sua cattedra di Estetica all’università di Palermo, emerge potentemente quando Puglisi, in nome della Repubblica ed in nome della legge, consegna la Laurea Magistrale honoris causa in Televisione, Cinema e New Media a Giuseppe Tornatore.
Tornatore, da uomo di carne ed ossa, pacatamente emozionato ed educatamente discreto, rievoca alcuni momenti della sua vita e della sua carriera. Tra questi la notte del 1990 in cui vince, con Nuovo Cinema Paradiso, l’Oscar ad Hollywood come migliore film straniero, per altro dichiarando allo IULM il maggior valore simbolico di questo riconoscimento italiano, piuttosto che di quello tanto ambito d’oltre oceano. Ricorda come sarebbe stato felice suo padre nel vedergli conferita la Laurea, soprattutto perché da giovane Giuseppe aveva abbandonato gli studi universitari per seguire a pieno la sua vera passione, il cinema. Ricorda, inoltre, la “potente semplicità” del regista Kurosawa che tanto lo ha stupito e affascinato.
Tra questi ricordi di uomo, Tornatore pronuncia la sua Lectio Doctoralis dal titolo Il film: una riscrittura senza fine, con cui lascia la platea senza parole per la passione con cui tratta concetti come la memoria, la genesi di ogni film, la nostalgia. Egli stesso si emoziona e ad ogni picco di pathos, da semplice uomo di carne ed ossa, inarca le sopracciglia, noto segno di curiosità e vivacità intellettuale, e rinvigorisce la voce, come per avvicinarsi di più ad ogni orecchio che lo sta ascoltando:
«Una Laurea honoris causa ad un cineasta, al di là della mia gioia personale, sancisce un principio, ormai acquisito da tempo, e cioè che il cinema è a tutti gli effetti, ormai da tanto tempo, un aspetto determinante ed importante della nostra cultura, della cultura del ‘900.»
La mattinata si conclude con numerosi ringraziamenti e con l’invito a partecipare in serata al concerto, supportato dallo IULM e da FAI, tenuto da Ennio Morricone. Egli eseguirà i principali brani dei film di Tornatore ed il ricavato della serata sarà devoluto a progetti di recupero culturale e ambientale.
Sam Razavieh
vai a Bibliografia di Sam Razavieh
vai a Redattori L'Angolo del Webmaster